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Catanzaro, due progetti sul sociale presentati dall'amministrazione Abramo

Il Comune di Catanzaro

Due importanti proposte progettuali sul sociale, presentate dall’amministrazione comunale guidata da Sergio Abramo, sono state ammesse a finanziamento nella “missione 5 del Pnrr” per un importo complessivo di quasi un milioni di euro.

I progetti erano stati trasmessi al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali lo scorso 31 marzo dall’Ambito territoriale sociale nel quale Catanzaro, Comune capofila, è stato rappresentato dall’assessore Rosario Lostumbo, che ha concertato con i sindaci dell’Ambito e con il settore Politiche sociali di Palazzo De Nobili, le linee di intervento per le quali richiedere i finanziamenti.

Le proposte progettuali ammesse a finanziamento, suddivise in due linee di intervento, sono state redatte dalla squadra comunale assunta proprio per dedicarsi al Pnrr e coordinata dal dirigente Giovanni Laganà.

Nello specifico, si tratta dell’investimento 1.1.1: sostegno alle capacità genitoriali e prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini. Con questo intervento a sostegno delle famiglie fragili nelle quali sono presenti minori, l’Ambito rafforzerà iniziative di educativa domiciliare per favorire l’instaurazione di un rapporto sereno genitori-figli, promuovere interventi con la scuola per aiutare la socializzazione dei minori e l’inserimento nel gruppo classe, creare percorsi collettivi di sostegno tra genitori e tra bambini e adolescenti. Il finanziamento richiesto ed approvato per questa linea di azione è di oltre 211 mila euro.

Investimento 1.2: percorsi di autonomia per persone con disabilità. Con un finanziamento da 715mila euro l’Ambito potenzierà progetti di autonomia per gli utenti con disabilità in carico ai servizi, attraverso la costruzione di un percorso personalizzato specifico per ognuno di loro. Per farlo sarà necessario potenziare l’equipe multidisciplinare che affianca i servizi sociali professionali nella gestione di questi percorsi e investire risorse per favorire l’autonomia abitativa e lavorativa, in coerenza con la legge sul “Dopo di noi”.

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