Le contraddizioni di una regione la cui principale risorsa è l’industria turistica. Infatti se da una parte si parla e si ri-parla del rilancio del settore, si sbandierano i numeri delle presenze e delle prenotazioni, dall’altra poca importanza si dà all’ambiente, alla salute del mare in cui per troppo tempo si è scaricato di tutto.
Esempio lampante delle violazioni perpetrate l’enorme quantità di fanghi liberati negli anni nelle acque marine e non correttamente smaltiti e le altrettanto enormi quantità che oggi intasano i depuratori limitandone o addirittura bloccandone il funzionamento. E non si tratta di qualche quintale, ma di centinaia di migliaia di tonnellate di fanghi. A Pizzo, per esempio, la quantità di fanghi in “giacenza” sarebbe inimmaginabile (si parla di qualcosa come cento tonnellate) ed è ben comprensibile il danno che l’immissione in mare provocherebbe.
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