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Catanzaro, tentò di soffocare la ex compagna: chiesti 8 anni di carcere

Otto anni di carcere, questa la richiesta di condanna avanzata ieri dal sostituto procuratore Silvia Peru per un 40enne catanzarese accusato di maltrattamenti, lesioni personali, tentato omicidio, evasione. Nel suo intervento il pubblico ministero ha ripercorso le violenze a cui l'uomo avrebbe sottoposto la sua ex compagna, con continue offese e umiliazioni, fino all'estremo gesto di tentare di soffocarla tappandole naso e bocca. Alla richiesta di condanna si è associata anche la parte offesa rappresentata dall’avvocato Francesco Mancuso. Il gup Giuseppe De Salvatore ha poi rinviato al prossimo 1 giugno, data in cui è prevista la sentenza.
Drammatico il quadro che emerge dai capi di imputazione contestati al 40enne, difeso dall’avvocato Piero Chiodo. Una lunga sequela di offese, di umiliazioni per l'aspetto fisico della donna ma anche brutali aggressioni. L'imputato, che ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato che in caso di condanna consente lo sconto di un terzo della pena, avrebbe tentato in un’occasione di strangolarla e in particolare il 27 ottobre dell’anno scorso dopo averle detto «ma vattene che ti ammazzo anche davanti ai carabinieri», e anche «ti accappotto con la macchina», le avrebbe tirato uno schiaffo talmente forte da farla cadere a terra procurandole una contusione all’emivolto, alla spalla destra e al terzo inferiore dell’emitorace sinistro, lesioni giudicate guaribili in 15 giorni come da verbale del Pronto soccorso dell’ospedale Pugliese-Ciaccio. Con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di una persona con la quale era legato da una stabile relazione affettiva. Ma purtroppo l'incubo per la donna era solo all'inizio.

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