Cittadini scossi e preoccupati per la spirale di violenza che si registra a Soveria Simeri, centro Presilano a poca distanza da Catanzaro. C’è amarezza infatti nella società civile dopo il grave atto intimidatorio nei confronti di Francesco Rosso, di 87 anni, pensionato, vedovo, ex cantoniere Anas, collaboratore del parroco don Davide Marino. Il primo maggio scorso, sconosciuti hanno tagliato i quattro pneumatici della sua Fiat 500L, auto d’epoca, che il pensionato aveva parcheggiato in centro per recarsi in chiesa a partecipare alla Santa Messa. E proprio mentre era nella Chiesa Madre, intitolata a Santa Maria della Visitazione, una signora gli ha segnalato che le gomme della 500 erano state forate. La notizia ha destato scalpore fra i fedeli, in tutta la comunità, ed ha funestato la festa del Primo Maggio nell’apparente tranquilla cittadina del Catanzarese. Anche perché nella nottata sconosciuti hanno distrutto il Postamat, provocando gravi danni alle Poste di Soveria e disservizi agli utenti. Il pensionato Francesco Rosso ha presentato regolare denuncia alla stazione carabinieri competente per territorio, a Sellia Marina, in quanto a Soveria Simeri non c’è la stazione dei militari dell’Arma. Le indagini si svolgono nel più stretto riserbo sotto le direttive del Comandante della Compagnia carabinieri di Sellia Marina, il capitano Michele Gambuto. Diverse persone sono state sottoposte ad interrogatorio. Francesco Rosso non ha saputo dare spiegazioni su chi potesse avere danneggiato la sua auto, in quanto ha ottimi rapporti con tutti, è persona stimata e benvoluta dall’intera cittadinanza.
Francesco Rosso, conosciuto da tutti come Ciccio, fra l’altro collabora generosamente con la parrocchia; ancora più inquietante è che le gomme della sua auto sono state tagliate in pieno giorno, nei pressi della chiesa! Prima di andare in chiesa il pensionato si era recato al cimitero per portare i fiori ai suoi cari defunti. Vive in paese da solo, da quando nel 2016 sua moglie è morta, i figli sono lontani per lavoro. «Ciccio – afferma un gruppo di parrocchiani - è una persona sempre disponibile e sempre pronta a dare una mano, volontario da sempre:per pulire le strade del paese, ha partecipato a tutte le iniziative di "Puliamo il mondo" promosse da Legambiente; ha collaborato per la riuscita di feste e iniziative (sagre, attività in piazza, ecc.); Opera di S. Donato (protettore di Soveria), Opera di Cristo, a tutte le iniziative per raccogliere fondi per portare a Soveria i bambini di Cernobyl,sempre attivo alla vita sociale del paese. Anche ora, oltre a essere volontario in chiesa partecipa al centro anziani (Asa) Associazione Soveritani Anziani. Per quello che è successo il primo maggio nessuno sa darsi una spiegazione. Per noi – concludono i parrocchiani - è un atto grave che destabilizza e toglie sicurezza a chi è anziano e solo, un vile atto intimidatorio che va assolutamente condannato, vanno prese le distanze come collettività». Insomma, una persona perbene che non merita inaudite azioni del genere che lo danneggiano economicamente e, soprattutto, moralmente. I parrocchiani, l’intera cittadinanza, i famigliari e gli amici di Francesco Rosso confidano nell’incessante lavoro investigativo dei carabinieri per individuare e punire i responsabili, o il responsabile. Visto che il danneggiamento è stato messo in atto in pieno giorno, sono certamente utili le testimonianze dei presenti nei pressi della chiesa di Soveria Simeri.
Intanto, viene annunciata una manifestazione antiviolenza da parte della cittadinanza di Soveria Simeri, dei parrocchiani e di alcune associazioni, per condannare questi atti intimidatori e sensibilizzare la società civile. Il Sindacato Libero Scrittori Italiani, sezione Calabria, presieduto da Luigi Stanizzi, fondatore e presidente del Premio Mar Jonio istituito per la valorizzazione del territorio e la difesa della legalità, aderisce e sostiene l'iniziativa mirata al ripristino dei diritti primari (garantiti dalla Costituzione Italiana) nell'area del Medio Jonio e, quindi, alla lotta alla criminalità (e alla prevaricazione diffusa e impunita) che soffoca ogni iniziativa in particolare nel territorio del versante Jonico. Le persone perbene hanno il sacrosanto diritto di vivere civilmente e serenamente, senza essere sopraffatte. E lo Stato Italiano ha il dovere di difenderle e tutelarle con encomiabile determinazione, fermezza e rigore.
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