Dagli 8 ai 20 anni di reclusione: sono le condanne che il pubblico ministero della Dda di Catanzaro Debora Rizza ha chiesto nell’ambito del processo contro la cosca Gallace, scaturito dall’operazione Molo 13, nei confronti di 15 imputati, giudicati con il rito abbreviato. Per Agazio Andreacchio, 44 anni, di Guardavalle, il pm ha chiesto 11 anni di reclusione; per Giuseppe Bava, 44 anni di Guardavalle, 11 anni di reclusione; per Nicola Chiefari, 49 anni, di Guardavalle, 20 anni di reclusione; per Emanuele Fonti, 62 anni, di Messina, 14 anni di reclusione; per Bruno Gallace, 50 anni, di Guardavalle, 18 anni; per Nicola Guido, 36 anni, di Catanzaro, 12 anni; per Mario Palamara, 53 anni, di Melito Porto Salvo, 8 anni; per Benito Andrea Riitano, 28 anni, di Soverato, 14 anni; per Francesco Riitano, 42 anni, di Guardavalle, 20 anni di reclusione; per Paolo Riitano, 46 di Catanzaro, 15 anni di reclusione; per Agazio Andrea Samà, 48 anni, di Guardavalle, 11 anni di reclusione; per Gianluca Tassone, 43 anni, di Vibo Valentia, 8 anni; per Francesco Taverniti, 48 anni, 15 anni, di Guardavalle; per Domenico Vitale, 45 anni, di Guardavalle, 15 anni; per Giuseppe Vitale, 45 anni, di Catanzaro, 18 anni di reclusione. Gli altri imputati sono stati rinviati a giudizio, fra cui il capo dell’organizzazione Cosimo Damiano Gallace, 60 anni, fratello del boss Vincenzo Gallace, arrestato nell’ottobre scorso a Isca sullo Ionio, dopo un periodo di latitanza. L’operazione Molo 13, condotta dai reparti speciali del Gico di Catanzaro e dello Scico della Guardia di Finanza di Roma, e coordinate dalle Procure di Catanzaro e Firenze aveva portato all’arresto di venti persone, accusate a vario titolo di narcotraffico internazionale e detenzione di arma da fuoco. Le indagini svelarono l’evoluzione criminale della cosca Gallace. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro