Terminato con 19 condanne il processo di primo grado, con rito ordinario, scaturito dalle inchieste “Malapianta”-“Infectio”, è adesso il tempo del procedimento definito invece davanti al gup col rito abbreviato. È stato infatti fissato l’appello per 43 imputati coinvolti nelle due operazioni che Guardia di Finanza e Polizia misero a segno, tra maggio e dicembre 2019, lungo l’asse San Leonardo di Cutro-Umbria contro la cosca Mannolo-Zoffreo-Trapasso-Falcone. Davanti alla Corte d’Appello di Catanzaro presieduta da Loredana De Franco dovranno comparire i 43 che il 24 maggio 2021 sono stati condannati dalla giudice per le udienze preliminari distrettuale. Il clan dei “sanleonardersi” capeggiato da Alfonso Mannolo (che l’altro giorno è stato condannato a 30 anni di carcere) e il potente “locale” di ‘ndrangheta dei Grande Aracri di Cutro, aveva scritto la gup nelle motivazioni della sentenza del rito abbreviato, hanno «un comune denominatore»: ovvero, «l’illecito arricchimento tanto in termini economici, quanto in termine di potere mafioso» attraverso «l’infiltrazione capillare nel tessuto sociale ed economico». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro