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Castello di Carlo V a Crotone, è stata già tracciata una prima mappa delle aree da riaprire

L’esperto di radiometria al lavoro per redigere un valutazione

La prima parte del lavoro è stata già eseguita. Ieri mattina il fisico Fiorello Martire, l’esperto qualificato in radiometria incaricato dal Comune di Crotone per predisporre lo studio di valutazione dei rischi finalizzato alla riapertura parziale del Castello aragonese di Carlo V, ha iniziato l’attività di investigazione e di monitoraggio all’interno della fortezza. Che, come si ricorderà, è chiusa al pubblico dal 5 aprile del 2018 in seguito alla segnalazione della presenza di Tenorm (vale a dire resti della lavorazione industriale radioattivi provenienti dalle ex fabbriche) in alcuni punti dell’immobile storico edificato nell’840.
Durante il sopralluogo, che s’è svolto insieme agli addetti della società “Fiorad” di Casole Bruzio (Cosenza) guidata dallo stesso tecnico ed al personale del Municipio, sono state effettuate le misure radiometriche nelle aree dove oggi si trovano ammassate le scorie radioattive, al fine di valutare la portata della loro pericolosità.
Allo stesso tempo, da parte della squadra di esperti giunta in città è stata anche tracciata una prima ipotesi delle zone del Castello che eventualmente potranno ritornare ad essere fruibili dai visitatori, oltre a quelle che invece saranno costrette a rimanere ancora “off limits”. Una serie di valutazioni, queste, che adesso sono al vaglio del fisico Martire che poi le dovrà mettere nero su bianco in un’apposita relazione. Senza tralasciare quanto contenuto nel recente report dell’Arpacal. La quale, ha definito di scarsa pericolosità la radioattività misurata nel corso dei campionamenti effettuati lo scorso uno aprile in diversi parti del Castello, dall'ingresso alla piazza d'armi e naturalmente nei punti dov’è attualmente presente il Tenorm.


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