Avevano richiesto i benefici dovuti alle vittime del dovere. Ma la domanda è stata rigettata per la terza volta. La Corte di Cassazione, così come fatto in precedenza dalla Corte d’Appello di Catanzaro e dal Tribunale lametino, ha infatti rigettato la richiesta della signora Fulvia Iolanda Francescani e dei figli Felicia Valentina Marino e Federico Marino, volta a conseguire i benefici dovuti alle vittime del dovere quali coniuge e figli di Achille Marino, vigile urbano deceduto dopo essere stato investito da un motocarro Ape guidato da un conducente in stato di ubriachezza, mentre svolgeva servizio di vigilanza a piedi, in particolare per la sorveglianza degli esercizi commerciali e accertare l'osservanza dell'orario di chiusura in occasione di una fiera cittadina. La Cassazione ha anche condannato i ricorrenti alla rifusione delle spese del giudizio di legittimità, pari a 3.200 euro. Contro la richiesta si erano costituiti il ministero dell'Interno c e il pubblico ministero che aveva richiesto il rigetto del ricorso. Per la Corte Suprema il ricorso è inammissibile. Nel ricostruire la vicenda che condusse alla morte del vigile, i giudici di merito hanno accertato che egli, mentre svolgeva «servizio straordinario per la sorveglianza sugli esercizi commerciali e per il controllo della chiusura dei negozi», fu «investito violentemente dal motocarro Ape condotto dal proprietario che, dopo essere stato fermato, si rivelò essere in stato di ubriachezza». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud