Con una seduta di neanche mezz’ora la commissione Ambiente del consiglio regionale ha dato via libera alla modifica della legge istitutiva della multiutility, l’Autorità attraverso cui il governatore Roberto Occhiuto ha accentrato la governance del settore idrico e dei rifiuti. Nel consiglio direttivo della nuova Authority, se la modifica avrà – com’è molto probabile – disco verde in consiglio regionale, entreranno di diritto non solo i capoluoghi di provincia, ma anche Corigliano Rossano e Lamezia. Il presidente dell’organismo consiliare, Pietro Raso, aveva chiarito in Aula che Lamezia vi sarebbe entrata comunque, ma in Commissione a domanda specifica di Nicola Irto (Pd) ha risposto – si legge nel resoconto ufficiale – che non vi sarebbe entrata di diritto.
Al di là dei tecnicismi, i problemi che riguardano i rifiuti calabresi restano di natura politica e di disponibilità di risorse. Perché, al netto dei mutamenti in atto nella catena di comando, ci sono poche discariche ancora attive e sono quasi piene, con il rischio che blocchino proprio con l’arrivo dell’estate. L’Ato di Catanzaro, che come gli altri Ambiti provinciali verrà soppresso con l’entrata a pieno regime della multiutility, aveva fatto dei passi avanti e, ora, in molti intravedono il rischio che i risultati raggiunti possano essere “sacrificati” sull’altare di una visione regionale del settore. Non è di questo avviso il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, che si sente in primo luogo rassicurato dalla nomina di Bruno Gualtieri – fin qui la “mente” dell’Ato catanzarese – quale commissario straordinario della nuova Authority.
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