Nella giornata del 4 giugno i Carabinieri della Stazione di Catanzaro Lido hanno eseguito due ordinanze di applicazione di misura cautelare personale della custodia cautelare degli arresti domiciliari emesse dal Tribunale di Catanzaro sezione Gip/Gup nei confronti di due soggetti, un uomo e una donna, entrambi domiciliati a Roccella Ionica, gravemente indiziati di un reato di estorsione consumato, nel dicembre del 2020, nei confronti di una donna proprietaria di un’attività commerciale a Catanzaro Lido. Nello specifico, uno degli indagati ha consegnato un pacchetto a un terzo uomo, allo stato rimasto non identificato, che è entrato nell’esercizio commerciale con volto travisato da mascherina e cappellino di lana, e ha fatto recapitare quello stesso pacco alla titolare dell’attività che, aperto, vi ha trovato anche un proiettile per pistola calibro 22. Le indagini, condotte dalla Stazione di Catanzaro Lido, che si sono avvalse di dichiarazioni testimoniali, visione degli impianti di videosorveglianza e tabulati telefonici, hanno consentito di ricostruire a livello indiziario anche il verosimile movente dell’atto riconducibile a dissapori tra la titolare dell’esercizio commerciale e una ex dipendente, volti a costringere la titolare al pagamento illegittimo di stipendi e indennità non dovute. I fatti sono stati ritenuti aggravati dal cosiddetto metodo mafioso, in considerazione del rapporto di parentela dell’indagata con esponenti della criminalità organizzata operante sul territorio. Sulla base degli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Catanzaro - Direzione Distrettuale Antimafia, ha richiesto apposita misura cautelare, che il Gip, concordando con l’operato degli inquirenti, ha emesso. Il procedimento penale per l’ipotesi di reato è ancora nella fase delle indagini preliminari.