La magistratura contabile ribalta la decisione sulla contesa tra Catanzaro e Lamezia Terme per la sede del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria. La Corte dei conti, Sezione seconda giurisdizionale centrale d’appello, infatti ha accolto, seppur parzialmente, l’appello della Procura e ha condannato l’ex provveditore Salvatore Acerra al risarcimento del danno erariale di 266.208,65 euro in favore del Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
Dal 2002 gli uffici dell’amministrazione penitenziaria calabrese erano ospitati in alcuni appartamenti di via Cortese con un costo di circa 100mila euro l’anno. Nel 2014 in seguito alla chiusura del carcere di Lamezia Terme il provveditore Acerra manifestava al Ministero la possibilità di trasferire i propri uffici nei locali demaniali dell’ex carcere e così conseguire un consistente risparmio di spesa nell’ottica della spending review. Per scongiurare lo spostamento dell’ufficio da Catanzaro, il sindaco offriva in comodato un immobile già sede dell’università in Via San Brunone di Colonia, per la cui ristrutturazione prospettava la disponibilità di rinunciare a un contenzioso per danni arrecati dall’amministrazione penitenziaria ad altro immobile di proprietà comunale, detenuto in comodato. Per il provveditore però i locali proposti dal Comune erano insufficienti. Nel frattempo però il trasferimento a Lamezia non si concretizzò e così il contratto d’affitto per gli appartamenti di via Cortese proseguì fino a quando Acerra non andò in pensione.
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