«La presenza massiccia e trasversale di questa sera ci aiuta a capire che non siamo soli e ci spinge a continuare a schiena dritta nel nostro lavoro». Non piegano la testa davanti alle pesanti intimidazioni i magistrati Ilario Nasso e Tiziana Di Mauro entrambi finiti nel mirino del sedicente gruppo “Unione per la legalità”. Ieri i due giudici, seppur brevemente, hanno preso la parola nel corso dell’assemblea promossa da Magistratura democratica nell’aula “Emilio Sacerdote” della sede giudiziaria di Corso Umberto. Un’assemblea “allargata” considerata, infatti, forte la partecipazione: magistrati, avvocati, rappresentanti istituzionali si sono stretti attorno ai due giovani magistrati, facendo sentire la voce vera della Vibo che punta al riscatto. Tanti i problemi emersi, durante il dibattito, coordinato dal presidente della Sezione Lavoro della Corte di Appello di Catanzaro, Emilio Sirianni. Le criticità sono state analizzate e interpretate da più punti di vista. L’attuale situazione vibonese è sconfortante. «Giudiziariamente, questa città è un posto dimenticato da Dio e dagli uomini – ha asserito il procuratore della Repubblica, Camillo Falvo –. Qui vengono assegnati solo magistrati di prima nomina, che si trovano a espletare la propria attività in condizioni di carenze strutturali e, soprattutto, ambientali. Non è tollerabile che a questi deficit si aggiungano anche le minacce». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro