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Catanzaro, indagini chiuse sulla Vivere insieme

La Procura ha confermato l’impianto accusatorio che aveva portato al sequestro di 100mila euro. Indagato per frode fiscale il rappresentante legale Massimo Poggi

La Procura della Repubblica ha chiuso le indagini sulla presunta frode fiscale che avrebbe avuto al centro l'Associazione Vivere Insieme che gestisce una decina di strutture sanitarie e residenze per anziani in tutta la Calabria. Confermato il quadro accusatorio a carico del rappresentante legale Massimo Madarena Poggi, ma anche di Cosimo Caridi, rappresentate della società Centro Servizi e di Aldo Rizzuti, rappresentante della Sinergica Srl. Il 13 aprile scorso i militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, in esecuzione di un decreto emesso dal gip del Tribunale di Catanzaro Matteo Ferrante su richiesta del sostituto procuratore Graziella Viscomi, hanno sequestrato oltre 100mila euro, pari all’imposta evasa, nei confronti della società Vivere insieme.

L’inchiesta ha avuto origine da due distinte segnalazioni della Guardia di Finanza disposte in occasione di una verifica fiscale. Gli accertamenti hanno riguardato, in particolare, le operazioni commerciali tra la Vivere Insieme e altre società che, secondo l'accusa, non sarebbero «autonome e indipendenti ma dei meri schermi societari, direttamente riferibili al Gruppo Poggi, il cui scopo è quello di fatturare all'associazione Vivere Insieme costi per operazioni inesistenti».

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