Costi più alti a carico dei Comuni per lo smaltimento degli scarti della lavorazione dei rifiuti nella discarica di Columbra: dagli attuali 105 euro si passerà ai prossimi 170 euro a tonnellata. Rincari che da qui a breve andranno a pesare sulle casse dei 27 Comuni della provincia. Il motivo? La Sovreco, la società del gruppo Vrenna proprietaria dell’impianto che sorge a sud della città capoluogo, ha deciso aumentare le tariffe per continuare ad assicurare il servizio. Ma di fronte a tale presa di posizione, i sindaci dell’Ambito territoriale ottimale di Crotone, che sono tornati a riunirsi ieri nella sala consiliare del Palazzo di piazza della Resistenza, hanno bocciato gli aumenti rinviando in un secondo momento l’approvazione dell’accrescimento dei costi. Che inevitabilmente andranno a “gonfiare” la Tari degli anni a venire, e quindi a rendere più leggeri i portafogli dei cittadini già alle prese col caro bollette e gas. Ma alla base della scelta della Sovreco, c’è il contenuto della sentenza con la quale il Tar di Catanzaro, lo scorso 24 marzo, ha messo uno “stop” al continuo ricorso da parte della Regione della discarica di Columbra per correre in soccorso alle emergenze che periodicamente si registrano in Calabria per la mancanza dei siti di smaltimento. In un passaggio della pronuncia, i giudici amministrativi parlano infatti di «danno dell’impresa», vale a dire Sovreco, in seguito all’«unilaterale determinazione della tariffa» stabilita il 29 luglio 2021. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro