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Tribunale di Lamezia sempre più produttivo

Il presidente del Palazzo di Giustizia Gianni Garofalo fa un bilancio del suo primo anno di attività

Gianni Garofalo

È trascorso quasi un anno dal suo insediamento. E di cose all’interno del Palazzo di Giustizia ne sono cambiate tante, soprattutto in tema di “ammodernamento” della macchina amministrativa. Il presidente del Tribunale di Lamezia, Gianni Garofalo, ha dato una svolta “storica” all’interno del Palazzo di Giustizia, sentendo forte il “peso” di chi, qualche anno prima, ha ricoperto quell’importante e prestigioso incarico: il padre Giulio. Gianni Garofalo, da oltre trent’anni in magistratura, è stato chiamato a guidare il Tribunale nel luglio scorso e fin da subito ha dato un’impronta al suo mandato, portato avanti con saggezza, competenza ed efficienza e soprattutto creando quella sinergia necessaria tra Tribunale, Procura e Avvocatura. Ma è stato in grado anche di far “sentire” il peso del Tribunale lametino, da sempre penalizzato da una carenza cronica di magistrati.
«Mi sono molto speso per far sì che si potesse lavorare bene – spiega alla Gazzetta del sud il presidente Garofalo – è il Csm ha accolto le nostre richieste, decidendo la copertura dell’organico che sarà completata entro fine anno. Al momento abbiamo la maggiore scopertura di magistrati nel Distretto della Corte d’Appello di Catanzaro, pari al 35%, ma entro la fine dell’anno arriveranno cinque nuovi magistrati: due arriveranno da Paola e sono di grande esperienza, e altri tre di nuova nomina, e andranno uno nella sezione lavoro, uno al civile e tre alla sezione penale. Questo significa che per la prima volta il tribunale di Lamezia avrà la copertura totale dei posti in organico, con 17 magistrati anche se per me questo numero non è sufficiente per il comprensorio lametino. In ogni modo, con i “rinforzi” si potrà lavorare meglio, e questo grazie al Csm che ha premiato il nostro impegno». E sì, perché anche se il tribunale lametino è sottorganico, nel Distretto giudiziario è quello che ha i dati migliori, in termini di percentuale di smaltimento dei processi. Nel primo semestre del 2022 infatti c’è stato un aumento della produttività circa il 45% nel penale e il 30% nel civile.

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