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Soverato: si frattura la mandibola, va in ospedale e... la rimandano a casa

Arrivata da Davoli prima di andare a Catanzaro. Ma nel weekend niente interventi!

L'accettazione dell'ospedale di Soverato

Cade dalla bicicletta, si frattura la mandibola e necessita di un intervento chirurgico di maxillo facciale, ma l’unico reparto attivo in provincia di Catanzaro, che esegue questo tipo di interventi e che si trova nel policlinico di Germaneto, non è operativo nel fine settimana. Storie di ordinaria inefficienza sanitaria che raccontano ancora una volta i gravi limiti di un sistema deficitario su cui più volte si sono accesi i riflettori, per casi più o meno gravi, ma sempre sintomatici di un’offerta sanitaria non adeguata. Protagonista, suo malgrado, della vicenda, è una ragazzina di 14 anni di Davoli che si è ferita, a seguito di una rovinosa caduta dalla bicicletta, riportando evidenti escoriazioni in più parti del corpo.
Accompagnata dalla madre, la ragazzina, che peraltro è affetta da diabete e, quindi, ha un microinfusore di insulina, impiantato sotto pelle, è giunta al Pronto soccorso dell’ospedale di Soverato dove, dopo essere stata sottoposta a una radiografia, le è stata diagnosticata una frattura composta della mandibola. Frattura che richiedeva un intervento di maxillo facciale, per il quale, però, né l’ospedale di Soverato né l’ospedale Pugliese Ciaccio, sono attrezzati. L’unico reparto operativo in tal senso si trova nel policlinico di Germaneto, ma nel fine settimana non è aperto. Quando dall’ospedale di Soverato, è stato contattato il responsabile del Sue 118, la soluzione offerta alla paziente e ai suoi genitori è stato un ricovero nell’ospedale di Bari, quindi fuori regione e a quattro ore di viaggio da Catanzaro. A quel punto, la famiglia ha rifiutato il ricovero in Puglia, viene contattato nuovamente l’ospedale di Germaneto e viene consigliato di tenere la ragazzina in osservazione nell’ospedale soveratese. Vista l’età della ragazzina, il reparto idoneo era quello di pediatria, dove sarebbe dovuta restare fino alla giornata di ieri, quando finalmente sarebbe stata visitata nel policlinico universitario. Tuttavia, la pediatria di Soverato rifiuta il ricovero, perché non attrezzata nel caso in cui si fosse verificata un’emergenza e la ragazzina avesse avuto necessità di interventi di rianimazione.

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