A 42 anni dalla strage di Ustica, la sorte del Dc9 Itavia inabissatosi il 27 giugno 1980 resta ancora avvolta dal mistero legato al Mig libico che precipitò sui monti della Sila, nel comune di Castelsilano, in provincia di Crotone. Non è mai stato definitivamente chiarito se quel caccia militare fosse coinvolto nel disastro, precipitando lo stesso giorno dopo aver ingaggiato una vera e propria battaglia aerea sui cieli italiani oppure venti giorni più tardi. Sta di fatto che il rinvenimento ufficiale del Mig e del cadavere del pilota che si trovava ai comandi avvenne il 18 luglio 1980, a tre settimane dal disastro di Ustica, in agro di Castelsilano (Kr) nella località Timpa delle Magare. I due periti affermarono che il cadavere si trovava in avanzato stato di decomposizione. In particolare che la morte si poteva «far risalire a cinque giorni prima e cioè al venerdì 18 luglio 80» e che la causa della morte era «verosimilmente da attribuirsi alle gravi lesioni traumatiche riportate». Per i periti, inoltre, non esistevano elementi da indurre ad ipotizzare una morte precedente alla caduta dell’aereo. Sta di fatto che subito dopo la consegna della perizia i due professori ebbero delle perplessità sull'epoca della morte giacché alcuni segni tanatologici non consentivano di far risalire la morte a soli cinque giorni prima, ma avrebbero imposto di retrodatarla ad epoca più remota.
I due, dopo aver consultato anche dei testi specialistici, decisero di redigere un supplemento alla perizia già consegnata in precedenza. Di quella perizia, tuttavia, non si è trovata traccia negli atti ufficiali dell’inchiesta. C'è infine da annotare che la Procura della Repubblica di Crotone non ha mai disposto il sequestro del relitto dell’aereo. Il pubblico ministero, quindi, richiese l’archiviazione del procedimento che aveva aperto sul Mig libico emanando, il 31 luglio di quell'anno, un apposito decreto dal momento che a suo giudizio non erano emerse responsabilità, a titolo di dolo o colpa, a carico di alcuno. In quella data, dunque, cessa l’interesse della giustizia crotonese sul caso. Solo nell’agosto successivo, quindi, l’autorità giudiziaria di Crotone rilascia nulla osta, dietro richiesta del Gabinetto della Difesa, alla rimozione dei resti dell’aereo.
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