Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Permessi illegali agli immigrati, mano pesante della Procura di Crotone

La requisitoria del pm al processo che vede coinvolti avvocati, poliziotti e mediatori culturali

«L’immigrazione è diventata un business e questo procedimento ne è la dimostrazione». E poi: «Non è mai emersa la volontà di proteggere chi è in stato di bisogno, ma solo quella di guadagnarci». Sono alcuni passaggi della requisitoria che ieri il pubblico ministero, Alessandro Rho, ha pronunciato davanti al Tribunale di Crotone nel corso del processo di primo grado scaturito dall’inchiesta “Ikaros”, su un presunto giro di permessi di soggiorno “facili” concessi agli immigrati.
Al termine di quattro ore di discussione, il pm ha chiesto al collegio presieduto da Elvezia Cordasco (a latere le giudici Odette Eronia e Assunta Palumbo) 10 condanne, per complessivi 43 anni e 2 mesi di carcere, ed un’assoluzione nei confronti degli 11 imputati. Che, a vario titolo, devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falso, peculato e violazione delle norme sull’immigrazione.
Queste le richieste di pena proposte dal pm Rho: per Salvatore Andrea Falcone chiesti 11 anni e 11 mesi di reclusione; Intzar Ahmed, 1 anno e 3 mesi; Rachida Lebkhachi, 5 anni e 1 mese; Khasro Abdulhameed Mohammed Mohammed, 5 anni e 4 mesi; Irene Trocino, 5 anni; Sergio Trolio, 3 anni e 11 mesi; Gabriella Panucci, 4 anni e 4 mesi; Rocco Meo, 1 anno e 6 mesi; Edris Mahmoudzadeh, 3 anni e 7 mesi; e Alfonso Bennardis, 1 anno e 3 mesi. Mentre per Makwan Karim è stata chiesta l’assoluzione.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia