Costretto a mettersi in ginocchio, offeso ripetutamente e ripreso con un telefono cellulare mentre era costretto a ripetere la frase “sono un ricchione”. Una violenza cieca e brutale che poteva scatenarsi anche solo per impossessarsi di una catenina d’oro o per un sorriso alla ragazza “sbagliata”. Un branco di giovanissimi, alcuni anche minorenni, che negli ultimi mesi ha seminato paura nelle aree della movida della costa jonica, in discoteca a Soverato o sul corso di Catanzaro Lido. Aggressioni, minacce, rapine, tutti episodi che adesso sono stati ricostruiti dagli inquirenti. Ieri il gip di Catanzaro Paola Ciriaco ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Carlo Gallina, 22 anni, di Catanzaro; Simone Mumoli, 22 anni, di Catanzaro; Tommaso Rosati, 28 anni, di Catanzaro e Giuseppe Cardamone, 21 anni, di Catanzaro. L’accusa nei loro confronti è di aver aggredito e rapinato un coetaneo a maggio del 2022: la vittima sarebbe stata avvicinata in un bar di Settingiano e poi fatto salire in auto. A quel punto è stato colpito da alcuni pugni e il ragazzo è stato costretto a mettersi in ginocchio. Tutto avviene con un coltello impugnato. E i ragazzi si impossessano di una catenina d’oro della vittima.