Di volani per lo sviluppo ce ne sono stati talmente tanti che la provincia vibonese il... volo avrebbe dovuto prenderlo da tempo. Consorzi, parchi, progetti, convenzioni, commissari e presidenti e, soprattutto, annunci. Perché la buona novella del «nuovo inizio» è da anni che, a più livelli, risuona. Tante idee, buona volontà e fondi di cui, però, si è persa traccia. E se, infatti, le presentazioni non sono mancate, è sui risultati che ci si è dimenticati di dare conto. Così – soprattutto ora che in ballo c’è il Pnrr – la speranza è che il nuovo “arrivato” non sia già vecchio come quanti l’hanno preceduto. Perché adesso si chiama Consorzio Costa degli dei, ma è dentro lo stesso che si trova quel futuro a cui tante volte il Vibonese si era aggrappato, cadendo il più delle volte nel vuoto. Certo, i proponenti sono cambiati e, dunque, non potranno pagare le colpe dei... padri. Ma tant’è dopo lustri di promesse disattese, qualche dubbio sorge. Perché cambiano i protagonisti ma non i contenuti astratti. Quelli che ora sono alla base dell’ente «che avrà molteplici compiti e funzioni, indirizzati allo sviluppo dei territori di competenza e all’implementazione delle loro potenzialità: dal turismo alle infrastrutture, dalla cultura agli insediamenti produttivi, dalla tutela dell’ambiente marino alle risorse idriche». Una «pagina importante per il futuro del territorio» come annunciato dal consigliere regionale Michele Comito e dal sen. Giuseppe Mangialavori (l’iter avviato dai consiglieri Pitaro e Tassone), all’esito dell’approvazione da parte del Consiglio regionale, sulle modifiche riguardanti l’istituzione del Consorzio che godrà di un finanziamento di 150mila euro all’anno stanziato dalla Regione dal 2021. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro