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Falsi permessi soggiorno a Crotone, condannati avvocati e mediatori

La sentenza ha confermato le richieste del pm. Assolto poliziotto

Otto condanne e due assoluzioni: è la sentenza emessa dal Tribunale di Crotone al termine del processo scaturito dall’operazione Ikaros che vedeva alla sbarra avvocati, mediatori culturali e agenti di polizia i quali, secondo l’accusa, facevano parte di un’associazione a delinquere che facilitava l’ingresso di cittadini extracomunitari in Italia attraverso un giro di permessi falsi. La sentenza ha confermato le richieste del pm Alessandro Rho. L’operazione Ikaros, eseguita il 17 febbraio 2021 dalla Squadra mobile della Questura di Crotone, ha svelato che a Crotone esisteva un giro di permessi di soggiorno ottenuti grazie ad un complesso ma ben oleato sistema di falsificazioni. La condanna più pesante, per via dei tanti capi di imputazione di cui doveva rispondere (94), è stata inflitta all’avvocato Salvatore Andrea Falcone che dovrà scontare 10 anni e 2 mesi (la richiesta era per 11 anni e 11 mesi). Condanne anche per gli altri avvocati coinvolti: Irene Trocino a 5 anni e 4 mesi (5 anni la richiesta del pm); Sergio Trolio 4 anni e 3 mesi (3 anni ed 11 mesi), Gabriella Panucci 4 anni, 8 mesi e 15 giorni (4 anni e 4 mesi). Nove mesi la condanna inflitta all’agente della polizia locale Alfonso Bennardis (1 anno e 3 mesi) con pena sospesa. Assolto per non aver commesso il fatto Rocco Meo, agente di polizia dell’ufficio immigrazione della questura di Crotone. Nel processo sono stati coinvolti anche mediatori culturali e migranti che avrebbero fatto da tramite per far ottenere i permessi di soggiorno a loro connazionali: 6 anni sono stati inflitti a Rachida Lebkhachi (la richiesta era 5 anni e 1 mese), 4 anni e 8 mesi per Mohammed Kasro (5 anni e 4 mesi), 4 anni e 15 giorni per Edris Mahmouzadeh (3 anni e 7 mesi) nel processo con rito ordinario, mentre in quello con rito abbreviato (per un reato di falsità ideologica) ha avuto 9 mesi e 20 giorni di reclusione. E’ di un anno e 6 mesi, infine, la condanna per Intzar Ahmed (1 anno e 3 mesi), mentre Amhad Soaib (la cui posizione è stata valutata in abbreviato in contemporanea con il processo ordinario) è stato condannato a 2 anni e 8 mesi per associazione a delinquere. Assolto per non aver commesso il fatto, come aveva anche chiesto il pm, il mediatore culturale Karim Makwan.

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