C’è una svolta giudiziaria sull’omicidio di Vincenzo Di Costa, avvenuto 12 anni fa a Tropea e finora rimasto impunito. Il gip distrettuale di Catanzaro Pietro Carè, respingendo la richiesta di archiviazione presentata dal pm e contro la quale si era pronunciata la parte civile, ha disposto l'imputazione coatta nei confronti di un 40enne, Filippo Saragò.
La formulazione dell'imputazione deve essere presentata entro il 24 maggio. Saragò, compaesano della vittima, è accusato di omicidio aggravato. È stata invece disposta l'archiviazione per Francesco Saragò, 37 anni, anch’egli di Tropea. Sono state così accolte, seppur in parte, le richieste dell’avvocato Giovanna Fronte che assiste Moira Lo Tartaro, moglie di Di Costa.
Nel provvedimento del giudice vengono ipotizzati tre possibili moventi del delitto aventi ad oggetto una serie di circostanze attinenti il profilo della vittima, le presunte frequentazioni con ambienti criminali del luogo e alcuni episodi di danneggiamento avvenuti poco prima dell’omicidio. Filippo Saragò è assistito dagli avvocati Giovanni Vecchio e Sandro D'Agostino, mentre Francesco Saragò solo da Vecchio.
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