Non c’è pace a Caminia. La baia del Basso Ionio torna nel mirino della Procura, che sta tentando a fatica di ripristinare la legalità.
Sarebbe dovuta diventare uno spazio di libero accesso e riqualificato, ma dopo il sequestro e l’abbattimento dei manufatti abusivi, ordinato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, l’area sgomberata di Caminia viene sequestrata una seconda volta.
A operare i militari della guardia costiera che riaccendono i riflettori su una vicenda complessa che non trova ancora soluzione. Abbandonata dopo lo sgombero, l’area era diventata una sorta di discarica e un parcheggio preso d’assalto dalle autovetture dei bagnanti.
Un luogo insomma non bonificato e non messo in sicurezza i cui cancelli pare siano stati riaperti in virtù dell’ennesimo rivolo giudiziario che vede ancora pendente un ricorso per l’usucapione di una parte del terreno, contestato a Ferrovie Italiane.
Lo spazio, in attesa di una nuova destinazione, era stato dato in gestione al Comune di Stalettì che aveva nelle intenzioni iniziali manifestato la volontà di progettare un’area parcheggi che, però, non è riuscito a portare a termine per l’estate in corso. La mancanza di risorse economiche per pulire, bonificare e rendere l’area in parte sabbiosa adatta ad ospitare automobili, aveva fatto prendere in considerazione la possibilità di mettere a bando una concessione stagionale, ma anche questa opzione era rimasta in sospeso.
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