Catanzaro, Crotone, Vibo

Martedì 30 Aprile 2024

Lamezia, l’impresa "di riferimento" del clan Anello e la "spartizione dei lavori" sul territorio

Com’è noto ci sono anche 4 lametini tre le oltre 60 persone condannate in abbreviato nel processo celebrato nell’aula bunker e scaturito da “Imponimento”, l’inchiesta della Dda di Catanzaro contro il clan Anello-Fruci, con base nel Vibonese (a Filadelfia) e interessi ramificati lungo tutta la Piana di Lamezia. Le condanne sono state comminate a gennaio ma, ora, si conoscono anche le motivazioni della sentenza redatte dal giudice Francesco Rinaldi. La pena più pesante, anche superiore a quella invocata dal pm (14 anni), è stata comminata al 67enne Antonio Talarico, condannato in primo grado a 15 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione in concorso. Nel capo d’accusa della Procura antimafia guidata da Nicola Gratteri lo si definiva «imprenditore di riferimento» della cosca, nelle motivazioni il gup distrettuale scrive che «la messa a disposizione da parte di Talarico della propria impresa - allo scopo di commettere reati, quali, la sovrafatturazione al fine di giustificare somme di denaro pretese a titolo estorsivo - oltre che i propri mezzi, le risorse e le specifiche competenze e la condivisione delle dinamiche e modalità imperative della cosca induce a ritenere provata, oltre ogni ragionevole dubbio», la sua partecipazione – presunta, trattandosi ancora di condanna in primo grado – all'associazione mafiosa. Altrettanto provato, secondo il giudice, sarebbe il concorso di Talarico «alla spartizione dei lavori» per la costruzione dell'Eurospin di Pizzo e per la costruzione delle barriere antirumore presso la Stazione di San Pietro a Maida nel cantiere di San Pietro Lametino. Il fatto che, tra le altre, sia stata scelta la sua impresa secondo il giudice non costituisce, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa, una «esplicazione dell'esercizio di autonomia negoziale nell'ambito di un rapporto contrattuale “paritetico”», bensì «una “scelta” eterodeterminata frutto di costrizione». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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