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Vibo, un’oasi naturale nel fiume Mesima. Alla Regione cala il silenzio sul progetto

Il disegno di legge depositato nel 2019 dal Wwf portato in Commissione a giugno. La discussione rinviata di qualche giorno ma ad oggi nessuna novità

Il sogno della giovane biologa nicoterese e del Wwf – trasformare l’ultimo tratto del fiume Mesima in un’oasi naturale – segna nuovamente il passo. All’inizio dello scorso giugno, su iniziativa del consigliere regionale Ferdinando Laghi, capogruppo di “De Magistris presidente”, il disegno di legge depositato nel 2019 dal Wwf, approdava nella quarta commissione – Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente – presieduta da Pietro Raso (Lega) e, dopo ampia discussione, raccoglieva il consenso di tutti i membri presenti.
Veniva concordata una nuova seduta per avere il tempo di approfondire alcuni aspetti tecnici ed, eventualmente, presentare emendamenti mirati a recepire tutti i suggerimenti migliorativi della proposta di legge emersi dal confronto. Doveva essere una questione di giorni, in realtà sono trascorsi quasi due mesi, ma della ripresa del dibattito sull’oasi della foce del Mesima non c’è traccia.
La cosa sta preoccupando l’associazione ambientalistica e, anche se nessuno lo dice, si teme che la campagna elettorale praticamente in corso possa sviare l’attenzione di tutti i consiglieri protagonisti. Se così fosse, ci sarebbe da aspettarsi che l’approfondimento della proposta di legge del Wwf riprenda il suo cammino in autunno inoltrato. Nel corso della riunione della IV commissione il consigliere Laghi sottolineava che «la proposta di legge del Wwf coniuga salvaguardia ambientale a sviluppo economico e occupazione senza dimenticare il contrasto alla criminalità che nel degrado ambientale trova sempre fonte di illeciti guadagni».

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