Saranno 16 gli imputati del processo d’appello scaturito dall’inchiesta Farmabusiness. Se la Dda di Catanzaro ha impugnato solo le assoluzioni dell’ex presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini e di Tommaso Patrizio Aprile, sono stati invece 14 i ricorsi contro le sentenze di condanna emesse in primo grado al termine del processo con rito abbreviato. La prima udienza è stata fissata per il 21 novembre davanti alla terza sezione penale della Corte di Appello di Catanzaro. Sul banco degli imputati ci sarà l’antennista catanzarese Domenico Scozzafava, condannato il 18 febbraio scorso a 16 anni di carcere per associazione mafiosa, ritenuto l’anello di congiunzione tra il clan di Cutro e gli esponenti politici del capoluogo calabrese. In appello ci saranno anche i parenti più prossimi del boss Nicolino Grande Aracri, la cui posizione è stata stralciata dalla Dda già in fase di indagini preliminari. Nel processo di secondo grado sarà vagliata la posizione del fratello avvocato Domenico Grande Aracri condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi, la figlia Elisabetta a cui sono stati inflitti 10 anni e 8 mesi e la moglie Giuseppina Mauro a 14 anni. Secondo l’accusa, a portare il clan di Cutro nel business dei farmaci sarebbe stato Salvatore Grande Aracri, classe ’79, a cui sono stati inflitti 11 anni e 4 mesi. Anche per lui ci sarà il processo d’appello così come per l’omonimo Salvatore Grande Aracri, classe 1986, già condannato a 10 anni e 8 mesi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro