«Chi risponde di probabili contagi per contiguità di reparti con pazienti fragili che arrecano ulteriori e letali rischi?». E poi: «Il direttore sanitario è conscio di tali rischi e cosa ha fatto finora, visto che per accedere ai reparti gli ascensori sono utilizzati per trasporto pazienti, trasporto materiali di ogni tipo compreso rifiuti speciali?». Sono alcuni degli interrogativi che Pasquale Scarmozzino, vicepresidente nazionale dl’Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto rivolge al presidente della Regione Roberto Occhiuto, in qualità di commissario della sanità calabrese, all’indomani dell’incontro, infruttuoso, tenutosi in Prefettura per capire quali margini ci fossero per migliorare il reparto di Nefrologia e dialisi dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone. Infatti, è dal 2014 che l’Aned locale e regionale come ricorda lo stesso Scarmozzino, sollecita ai vertici che si sono succeduti alla guida dell’Asp il ritorno dell’Unità operativa di Dialisi al piano terra del presidio ospedaliero, oltre alla separazione «per motivi clinici di sicurezza» del reparto di Nefrologia «da altro reparto contiguo e delicatissimo». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro