Da Monasterace a Soverato, da Soverato a Reggio Calabria e, nel mezzo, due ricoveri mancati, prima al policlinico di Germaneto e poi all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. È l’assurda odissea vissuta da un paziente, un 80enne di Monasterace che ieri mattina, a bordo dell’ambulanza, ha raggiunto il Pronto soccorso dell’ospedale di Soverato. Una volta giunto nel nosocomio soveratese, gli è stato diagnosticato un aneurisma dell’aorta fissurato che richiedeva un intervento cardiochirurgico d’urgenza. L’ospedale del Basso Ionio, però, non è dotato né di un reparto di chirurgia vascolare, né di una sala di rianimazione, pertanto gli anestesisti hanno potuto solo stabilizzarlo, in attesa del trasferimento in un ospedale di secondo livello. È stato, quindi, contattato il policlinico di Germaneto, ma gli operatori di Soverato non sono riusciti a mettersi in contatto con nessuno, nonostante l’ospedale universitario sia dotato di un reparto di cardiochirurgia. A quel punto, dopo che il telefono ha squillato a vuoto, è stato contattato il Pugliese, ma nell’ospedale del capoluogo è stato rifiutato il ricovero, perché sprovvisti di endoprotesi, necessarie affinché l’intervento venisse effettuato. Ai sanitari di Soverato è rimasta come unica alternativa, quella di mettersi in contatto con l’ospedale di Messina; mentre si attendeva la risposta dalla struttura sanitaria siciliana, è arrivata la disponibilità al ricovero del paziente e all’intervento di cui necessitava dall’ospedale di Reggio Calabria.
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