Catanzaro, Crotone, Vibo

Venerdì 22 Novembre 2024

Da Catanzaro... uno Stato fasullo: “La gente ci credeva”. Così funzionava il sistema

A capo dei “sangiorgesi”, dunque, ci sarebbe stato Damiano Bonventre, colui che avrebbe attivato lo schema giuridico dell’Istituto di diritto nobiliare, il principale punto di raccolta dei proventi di quelle che vengono definite dal gip «perpetrate truffe». Agli aderenti, racconta agli inquirenti uno degli ex collaboratori di Bonventre, venivano fornite copie delle gazzette ufficiali, il foglio di cancelleria del Tribunale di Napoli e una cartografia dell’Antartide. «Per quanto ho potuto vedere – prosegue – la gente ci credeva. Nel 2019 sono esplosi i contributi volontari sul conto e le relative cittadinanze», a suon di 300 euro a richiesta. Dal 2011 al 2021, sul conto dell’Istituto (ci cui unico titolare era Bonventre) sono transitati circa 360mila euro.

Viaggi senza controlli

In alcuni casi i falsi documenti diplomatici «sono stati artatamente utilizzati per svolgere traffici illeciti o, comunque, per eludere i controlli alla frontiera». Emerge anche da alcune testimonianze di persone vicine agli indagati. Una di queste racconta agli inquirenti che uno degli indagati, il catanzarese Fabrizio Barberio, aveva fatto dei voli utilizzando quei documenti. «Ricordo che mandò un audio – racconta la testimone – in cui si sentiva che all’aeroporto di Tenerife era riuscito a non passare sotto lo scanner, convincendo il poliziotto della sua qualità para-diplomatica». E quei documenti nell’ottobre 2021 vennero sequestrati in una vasta attività di perquisizione.

Proseliti tra i no vax

Dall’inchiesta emerge la figura di Roberto Santi, 68enne di Sestri Levante, medico no vax attualmente sospeso. Il nodo non starebbe nella contrarietà alla vaccinazione o al green pass, che rientra «nell’insindacabile diritto di critica», quanto nel «cercare di aggirare le leggi vigenti mediante l’acquisto della cittadinanza sangiorgese». Santi avrebbe cercato di adescare nuovi cittadini nella platea no vax, prospettando «la creazione di un ordine ospedaliero sangiorgese, attraverso il quale i sanitari sospesi o radiati avrebbero potuto continuare ad operare in Italia». “L’accordo” internazionale Per avvalorare la tesi dell’esistenza dello Stato, gli indagati avrebbero brandito una dichiarazione di intenti per la cooperazione commerciale, facendola passare per un accordo, con la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, l’Ecowas. Secondo gli inquirenti, e il gip si dice concorde, tale accordo «è stato spacciato ai cittadini truffati come riconoscimento della sovranità dello Stato».

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