La stagione estiva sta mettendo sotto gli occhi di tutti, ancora una volta, le difficoltà di “sopravvivenza” dell’ospedale Jazzolino. Pochi medici, in qualche caso uno solo, con lodevole impegno tentano di far fronte alle esigenze dei pazienti, spesso spazientiti e arrabbiati.
E la politica cosa fa? Tutto sommato sta a guardare, come sempre è accaduto in questi anni. Anzi no. Punta a ripetere il ritornello che più volte si è visto fallire miseramente. Quale? Il refrain del Consiglio comunale aperto che veda sfilare nell’Aula i vertici dell’Azienda sanitaria convinti di aver fatto il possibile, i medici aggrediti e impotenti dinanzi alla rabbia del malato e i politici di ogni ordine e grado, pronti a fare proclami, ad indicare ricette, a spiegare che una soluzione esiste. E non una sola. Soluzioni ce ne sono tante: una per la destra, una per il centro e una terza per la sinistra. Soluzioni… a parole si intende perché nei fatti l’ospedale rimane abbandonato a se stesso. Ed il Pronto soccorso, nonostante l’impegno e la professionalità dei sanitari, ancor più!
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