Il Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone è privo di «un’area pediatrica» che «comprenda accesso proprio, sala d’attesa, ambulatori per il bambino, gestita da personale infermieristico con formazione pediatrica».
Un deficit, questo, testimoniato anche dalla lettera di una mamma piemontese pubblicata l’altro giorno su Gazzetta del Sud, nella quale veniva lamentava la mancanza di un’area dedicata per il figlio di 3 anni, affetto in quel momento da febbre insistente e cefalea.
Ecco perché l’Azienda sanitaria provinciale ha disposto l’attivazione di un «percorso» per il «paziente in età evolutiva» che si reca al Pronto soccorso per «garantire» agli stessi «un intervento appropriato, tempestivo ed efficace», che sia in grado di «ridurre l’impatto psicologico del bambino e della famiglia», oltre che assicurarne «l’ospedalizzazione». Si può sintetizzare così la decisione dell’Asp di accogliere la proposta avanzata dal reparto di Pediatria, per stabilire un tracciato ad hoc per l’assistenza dei piccoli con tanto di «equipe sanitaria» che «operi secondo criteri di appropriatezza, efficacia ed efficienza dell’intervento».
Al primo punto ci sono i locali ospedalieri destinati all’accoglienza del paziente pediatrico che sono stati identificati nel reparto di Pediatria, al secondo piano del San Giovanni di Dio: «Nell’area di accoglienza – si legge tra i requisiti organizzativi - dovrà essere disponibile uno specifico “carrello per le emergenze” opportunamente attrezzato e facilmente trasportabile».
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