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Catanzaro, l’autunno caldo degli esercenti in città

Il caro energia spaventa molti imprenditori catanzaresi che temono per la tenuta delle loro attività. Decine di lavoratori in bilico senza interventi risolutivi da parte del governo centrale

Il salasso. Luce, gas, materie prime. I costi e le tariffe aumentano in modo esponenziale e tolgono fiato alle imprese. Tutte. Esercenti, costruttori, piccole, medie e grandi aziende: nessuno è immune. È un’altra crisi durissima dopo quella innescata dalla pandemia che ha messo a dura prova il sistema sanitario. A Catanzaro la situazione sta diventando drammatica, perché se una saracinesca si abbassa i lavoratori restano a casa, le loro famiglie perdono soldi e potere di acquisto, i consumatori rimangono a mani vuote, la città si sgonfia.
«Se continua così per altri due o tre mesi potrei essere costretto ad abbassare la serranda», spiega Roberto Fregola, titolare di un bar-pasticceria in pieno centro città e di un laboratorio di produzione che serve altri 15 locali del territorio e dà lavoro a 15 persone. «Per un anno e mezzo - aggiunge Fregola - ho avuto la tariffa della luce bloccata, ma ora che è finita la promozione la bolletta è passata da 4.600 a 11.800 euro e del gas non ne parliamo nemmeno, si è triplicato anche quello».

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