
Imprenditori a caccia di guadagni e giovani disoccupati in cerca di un lavoro, ma anche idealisti che speravano di creare uno stato aperto a tutti e solidale. Nelle carte dell’inchiesta “L’isola che non c’è”, con cui la Digos e la Procura di Catanzaro hanno svelato la truffa del sedicente Stato teocratico antartico di San Giorgio, sono contenuti i racconti di decine di persone rimaste vittime della frode contestata agli indagati. Molti i catanzaresi e i calabresi coinvolti che si erano rivolti alla “sede consolare” di viale Isonzo versando in media 250 euro per diventare cittadino sangiorgese.
«Tantissimi aderenti allo Stato erano cittadini convinti di aver subito grosse ingiustizie in Italia ed è su questo malessere che gli organizzatori facevano leva per cooptare nuovi aderenti allo Stato». Questo identikit degli aspiranti cittadini dell’Antartide è stato fornito agli inquirenti alla prima persona che ha denunciato i vertici dello stato di San Giorgio. Ex componente delle forze dell’ordine ha raccontato che dopo aver subito delusioni sul posto di lavoro e anche nella sua vita sentimentale in un periodo assai complicato della sua vita aveva conosciuto su facebook «dei ragazzi di Catanzaro con cui ho iniziato un percorso di studi e confronto sul tema dell’autodeterminazione, della tutela dei diritti umani e internazionali con l’intento di aprire un’associazione a difesa dell’essere umano». Tra queste persone c’erano anche l’ex carabiniere Emanuele Frasca e Fabrizio Barberio entrambi attualmente agli arresti domiciliari. Sono loro a parlare dello Stato di San Giorgio all’ex componente delle forze dell’ordine italiane a cui verrà poi proposto di entrare nel Nis, il fantomatico servizio segreto dello stato teocratico. Degli 007 avrebbe dovuto far parte anche un altro giovane a cui era stato detto di tenersi pronto a partire per il corso di addestramento.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Catanzaro

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia