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Isola Capo Rizzuto, al lavoro sui terreni tolti alle 'ndrine: in 160 da tutta Italia per dare un mano

Isola Capo Rizzuto, otto campi della legalità organizzati da Libera tra località Cepa e Cirò. Incontri con chi ha vissuto la violenza mafiosa sulla propria pelle

Otto campi per circa 160 partecipanti. Giovani ed adulti da ogni parte d'Italia che, come accade ormai da diversi anni, hanno voluto condividere anche quest’anno l'esperienza di “E!State Liberi! - Campi di impegno e formazione sui beni confiscati” organizzati dall'associazione Libera - nomi e numeri contro le mafie.
I beni in questione, in questo caso specifico, sono i 100 ettari di terreni confiscati ai clan di 'ndrangheta tra Isola Capo Rizzuto e Cirò, ed affidati alla cooperativa Terre Joniche-Libera Terra. Per otto settimane giovani ed adulti si sono avvicendati in questi campi, ospiti dell'ostello che originariamente avrebbe dovuto ospitare la lussuosa villa di un boss in località Cardinale di Isola Capo Rizzuto, e che oggi invece offre alloggio a tutti coloro che vogliono conoscere meglio questo territorio, approfondire le dinamiche che lo agitano, contribuire al processo di restituzione alla società dei beni confiscati.
Tutto in uno scambio costruttivo che produce amicizie, genera confronti, aiuta la crescita reciproca.
Nell'estate appena trascorsa i gruppi sono stati estremamente vari. Alcune persone hanno partecipato singolarmente o con qualche amico, altri in gruppi organizzati, e poi ci sono stati i campi riservati ai minorenni.

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