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Lamezia, la proposta di Fiorita divide i sindaci: tutti però vogliono l’unione del territorio

La “bomba” lanciata dal sindaco del capoluogo che vorrebbe cambiare nome all’aeroporto. Serrao (Curinga): «Ha iniziato male». Amantea (Maida): «Le priorità sono altre». Giampà (S. Pietro a M.): «Incidente diplomatico». Stella (Falerna): «No a divisioni»

La bomba è ormai deflagrata. La proposta lanciata dal sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, che tra le linee programmatiche della città capoluogo ha inserito anche il cambio del nome dello scalo internazionale in “Aeroporto Lamezia-Catanzaro”, continua a far discutere. E non solo in città, ma anche nei centri dell'hinterland lametino.
«Fiorita comincia male la sua attività di sindaco, ponendo come prima questione la bandiera campanilista». Il sindaco di Curinga Vincenzo Serrao commenta così alla Gazzetta del Sud la proposta del sindaco di Catanzaro, invitando il collega del capoluogo ad «interessarsi dei problemi primari che riguardano la società di gestione dell'aeroporto e non sventolare bandiere che non hanno più senso: queste non sono tematiche del 2022 ma degli anni '70. È una proposta forviante, uno specchietto per le allodole e per gli ignoranti; bisognerebbe invece occuparsi dei problemi importanti dell'area centrale della Calabria, pensando all'integrazione concreta tra il Lametino e il Catanzarese».
Sulla stessa lunghezza d'onda il pensiero del sindaco di Maida Galdino Amantea, che invita a «pensare alla valorizzazione dell'aeroporto in modo concreto e non invece soffermarsi sul nome, che sembra solo una trovata elettorale e di facciata».

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