Prima l’intesa tra l’Agenzia del demanio e la Meridionale Petroli affinché quest’ultima demolisca i cinque manufatti presenti nell’ex deposito costiero di oli minerali di Crotone; dopodiché, la società con sede a Vibo potrà procedere con la caratterizzazione dell’area ex Sensi, propedeutica alla sua bonifica. È quanto emerso nel corso dell’incontro in Municipio che ha visto seduti allo stesso tavolo il sindaco Vincenzo Voce, l’assessora alla Transizione ecologica Maria Bruni, il presidente ed il delegato crotonese dell’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli e Alessandro Guerri, ed il rappresentante per il Comune di Crotone nel Comitato di gestione dell’Autorità, Flavio Matarazzo.
L’Arpacal, infatti, ha dato l’ok al nuovo piano di indagini ambientali della Meridionale Petroli per aggiornare lo stato di contaminazione della zona, per stabilire gli interventi da portare a termine: da un lato c’è l’ipotesi di rimozione completa degli idrocarburi e dei metalli pesanti che si trovano nel sottosuolo, così come pretende il Municipio per dare alla zona una destinazione turistica-residenziale; dall’altra l’idea, caldeggiata dall’impresa vibonese, di messa in sicurezza permanente dei terreni sulla base di un loro uso industriale. Al centro delle investigazioni ci sono gli interrogativi che riguardano il grado di inquinamento del sito (esteso 14 mila metri quadrati e adiacente a via Miscello da Ripe). Si ipotizza che i livelli di contaminazione dei suoli possano essersi ridotti rispetto alle informazioni in possesso. Dall’esito degli accertamenti, si potrà delineare quali attività di risanamento ambientale la Meridionale Petroli effettuerà per chiudere l’argomento bonifica dell’ex deposito costiero.
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