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Truffa con i finanziamenti per i rom di Catanzaro: la Procura chiede anche l’interdizione

L’inchiesta sul 53enne Maurizio Caligiuri presidente di un’associazione

Potrebbe aggravarsi nelle prossime ore la posizione di Maurizio Caligiuri il 53enne presidente di una onlus finito agli arresti domiciliari con le accuse di false dichiarazioni destinate all’autorità giudiziaria, procurata inosservanza di pena e truffa aggravata ai danni dello Stato. A giorni infatti l’indagato dovrà ricomparire davanti al gip per l’udienza in cui si deciderà sulla richiesta di misura interdittiva avanzata dalla Procura per l’associazione Arte di Parte guidata proprio da Caligiuri. La pm Stefania Caldarelli ha infatti chiesto l'esclusione della onlus al centro dell'inchiesta da «agevolazioni, contributi, o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi». Secondo la ricostruzione della procura «dalla configurazione del reato di truffa ai danni dello Stato discende l'astratta responsabilità dell'ente che si è giovato della condotta antigiuridica». La somma di 130mila euro percepita dalla Presidenza del Consiglio dei ministri «costituisce – scrive il pm nella richiesta – il vantaggio del quale ha beneficiato l'ente e il reato è stato commesso dagli organi apicali» dell'associazione. Di fatto e di diritto quindi secondo la pm «la società è gestita da soggetti che hanno determinato e contribuito a determinare il reato a beneficio della medesima». Si attende la fissazione dell’udienza durante la quale l’indagato potrà smentire le ipotesi accusatorie che gli vengono contestate.

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