In un paio di settimane Fondazione Betania avrà definitivamente il suo nuovo volto. Tutte le tessere del mosaico si stanno incastrando al proprio posto. Il 9 settembre i vertici della onlus presieduta da padre Piero Puglisi hanno saldato lo stipendio di luglio ai lavoratori: era un passaggio atteso dai dipendenti e promesso, dalla stessa Fondazione, nell’incontro di fine agosto con i sindacati. Ma i tasselli più importanti sono in corso di sistemazione in questi giorni alla Regione, dove sta per concludersi il procedimento di autorizzazione delle volture sul funzionamento delle strutture socio-assistenziali e, da lunedì in poi, toccherà alle volture per gli accreditamenti.
Si tratta dei due passaggi fondamentali per il subentro della new company Karol-Betania in luogo della Fondazione così come l’abbiamo conosciuta finora. Una volta ricevuti i due sì della Cittadella, tutti i contratti sottoscritti per il fitto del ramo d’azienda dalla nuova compagnia diventeranno efficaci. Nel frattempo è proseguito anche il processo di costituzione del comitato etico che sovrintenderà al rispetto della mission della Fondazione, vale a dire la presenza sul territorio, anche da parte della newco: dopo aver individuato il presidente dell’organismo - l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace Claudio Maniago - fra i cinque “saggi” ci sarà anche l’arcivescovo emerito di Monreale Michele Pennisi. Il monsignore è un amico di Maniago e rappresenta l’ulteriore connessione diretta fra il capoluogo calabrese e Palermo, sede della Karol spa, la holding sanitaria che lavora al salvataggio di Betania. Una crisi che sembrava senza fine è dunque vicina alla fine. Nel miglior modo possibile.
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