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Soverato, donna aggredita da cane randagio. Il Comune costretto a risarcirla

La Cassazione ha ribadito il principio della corresponsabilità degli enti locali nella prevenzione e nel controllo del fenomeno

La cifra, non da capogiro, è tuttavia significativa perché mette un punto sulle polemiche connesse con i danni recati dai cani randagi in città. A rispondere è il Comune di Soverato che realizza una transazione per risarcire la donna che l’8 luglio del 2020 era stata aggredita da un cane randagio mente tornava nella propria abitazione a Soverato superiore. All’altezza di corso Roma, in prossimità del monumento ai caduti mentre era a bordo del proprio ciclomotore è stata aggredita dall’animale e per evitarlo era caduta rovinosamente. Di circa 5mila euro la richiesta di risarcimento danni che ha portato il Comune a riconoscere la propria responsabilità al punto di chiudere la controversia attraverso una transazione per arrivare a una composizione amichevole della lite. Un debito fuori bilancio che si aggiunge ai tanti altri riconosciuti per episodi analoghi e per richieste di risarcimento danni per incidenti causati dalla carente manutenzione di alcune strade pubbliche. Un tema, quello connesso con la responsabilità dei danni causati dal randagismo, che rappresenta per i piccoli Comuni un problema mai risolto alla fonte. Sebbene infatti operino sul territorio in modo efficiente delle associazioni che si occupano del ricovero degli animali catturati, non esiste al momento una reale politica di prevenzione del fenomeno che spesso si alimenta con l’abbandono di cani, soprattutto di quelli da guardiania che non sono stati regolarmente chippati.

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