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Traffico di droga, chiuso il cerchio sui pusher lametini

La Dda ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini a 92 persone. Gli indagati avrebbero rifornito di stupefacenti la zona della movida

La Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti di 92 persone indagate a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, un’organizzazione con base operativa a Lamezia Terme e che nel Vibonese e nel Reggino aveva i suoi canali di approvvigionamento. Contestato anche il possesso di armi da fuoco e munizioni.

Fiumi di droga

L’indagine ha preso avvio con l’arresto di due persone, nel settembre del 2017, trovate a Lamezia con 71 grammi di cocaina purissima. L’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Catanzaro, con il coordinamento della pm antimafia Chiara Bonfadini, ha svelato l’infiltrazione di un’associazione dedita al narcotraffico che, secondo l’accusa, sarebbe stata gestita stabilmente da Antonio Pagliuso e Domenico Bonali. Il punto nevralgico dello spaccio sarebbe stato nel cuore della movida lametina, in piazza Mercato Vecchio. Il quartier generale dell’organizzazione un magazzino in via Torre in cui la droga veniva custodita, “tagliata” e confezionata. I canali di approvvigionamento portano invece fuori provincia: Mileto, Amantea, Gioia Tauro e Rosarno. A Pagliuso e Bonali, secondo gli inquirenti, facevano riferimento i clienti più facoltosi della città lametina per chiedere cocaina di buona qualità, oppure per trattare sul prezzo.

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