Definitivi gli ergastoli ai due mandanti dell’omicidio del soveratese Ferdinando Rombolà, mentre è stata annullata con rinvio alla Corte d'Appello la condanna a trent’anni per il presunto killer.
È questa la decisione della Corte di Cassazione nei confronti dei tre imputati per l’omicidio del bodyguard soveratese, freddato a colpi di 357 Magnum nel pomeriggio del 22 agosto 2010, su una spiaggia ancora affollata di persone alle porte di Soverato, un delitto che gli inquirenti hanno inquadrato nel barbaro quadro della Faida dei boschi, che tra il 2008 e il 2010 provocò una scia di morti nell’intero Basso Ionio soveratese e anche a cavallo con le province di Reggio e Vibo Valentia. I giudici della Suprema Corte accogliendo la richiesta della Procura generale hanno rinviato gli atti a Catanzaro per un nuovo pronunciamento della Corte d'Appello sulla posizione di Pantaleone Gullà (difeso dall’avvocato Marinella Chiarella), 55 anni, ritenuto l’esecutore dell'omicidio.
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