Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Botricello, chiude per 4 giorni la guardia medica: proteste del sindaco e del collega di Marcedusa

I sindaci di Botricello, Saverio Simone Puccio, e Marcedusa, Domenico Garofalo, hanno denunciato la “grave decisione” assunta dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro che ha disposto la chiusura della postazione di continuità assistenziale di Botricello per quattro giorni consecutivi per mancanza di personale medico. I due sindaci hanno espresso una posizione molto rigida in una nota trasmessa al commissario dell’Asp Ilario Lazzaro; al direttore del distretto Maurizio Rocca; al prefetto e al procuratore di Catanzaro; al presidente della Regione e ai carabinieri.

L’Asp ha disposto la chiusura per i turni notturni del 7, 8, 9 e 10 ottobre, dopo che il presidio di Botricello era stato già chiuso il 3 e 4 ottobre. Una condizione aggravata, secondo i primi cittadini, dal fatto che alla postazione di Botricello era già stata accorpata quella di Marcedusa, chiusa da alcuni mesi.

Il provvedimento dell’Asp di Catanzaro – affermano Puccio e Garofalo in una nota congiunta - viola palesemente il diritto alla salute dei cittadini di Botricello e di Marcedusa, penalizzando un intero comprensorio, dal momento che lungo tutta questa fascia costiera la prima postazione di continuità assistenziale risulta essere quella di Sellia Marina. Nella comunicazione dell’Asp, infatti, si trasferiscono le competenze per i pazienti di Botricello e Marcedusa alla postazione di Cropani che, però, si trova nel Borgo Superiore del paese, distante diversi chilometri”.

Puccio e Garofalo ritengono che “la chiusura della postazione di Botricello e il precedente provvedimento di accorpamento di quella di Marcedusa isolano le due comunità con possibili gravi problemi sanitari e di sicurezza. Queste decisioni – hanno aggiunto - rischiano di comportare gravi conseguenze alla salute dei cittadini, in gran parte anziani e con gravi problemi di salute, non avendo alcun presidio sanitario, neanche minimo, nel territorio comunale, senza alcun collegamento pubblico e con distanze che pregiudicano notevolmente i tempi di intervento in caso di emergenza”.

Dura la presa di posizione nei confronti dell’Asp, dal momento che i due sindaci hanno spiegato che “tutto questo avviene anche senza alcun rispetto istituzionale da parte dell’Azienda sanitaria di Catanzaro che, in precedenza, aveva offerto ampie rassicurazioni circa l’apertura della postazione di Marcedusa e la fondamentale importanza di quella di Botricello”.

C’è, secondo i sindaci di Botricello e Marcedusa, un “grave rischio per la salute pubblica”, visto che “sono già stati riscontrati notevoli disagi nel servizio di emergenza delle ambulanze del 118, spesso prive di medico a bordo o impegnate in continui soccorsi per le carenze del sistema di emergenza. Ciò significa che un intero comprensorio è stato abbandonato a sé stesso, rappresentando, a nostro parere, una evidente interruzione di pubblico servizio”.

Per questi motivi, “davanti ad una condizione totalmente inaccettabile”, i due sindaci hanno espresso “contrarietà per i provvedimenti adottati, diffidando l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro a riattivare immediatamente la postazione di continuità assistenziale di Botricello e quella di Marcedusa”.

Puccio e Garofalo si sono anche rivolti al prefetto Maria Teresa Cucinotta e al procuratore Nicola Gratteri, chiedendo un apposito intervento e l’accertamento di possibili reati scaturiti da “provvedimenti irrazionali e drammaticamente pericolosi”. Gli stessi sindaci, infine, hanno rimarcato che “senza un riscontro positivo immediato alla presente, avvieranno ogni azione di tutela della salute pubblica, prerogativa di competenza del ruolo ricoperto”.

Caricamento commenti

Commenta la notizia