Al porto di Vibo Marina, mercoledì 19 ottobre 2022 alle ore 11 , presso la banchina Papandrea-fine banchina Bengasi, si terrà una breve e significativa cerimonia commemorativo in occasione del sessantesimo anniversario del sinistro della petroliera “Soreghina” avvenuta il 19 ottobre 1962.
Una giornata di lavoro come tante altre per il laborioso Centro marittimo-portuale-industriale, trasformatasi in tragedia alle ore 14.20 per un’incendio improvviso scoppiato nella sala macchine della nave, mentre era attraccata alla banchina Bengasi intenta alla scarico di benzina.
Per quell’incidente, tre dei nove uomini dell’equipaggio persero la vita: Ido Borelli anni 17 nato ad Orbetello e residente a Porto Santo Stefano, al suo primo imbarco come allievo di macchina, al momento dello scoppio avrebbe riportato un trauma cranico non riuscendo a risalire in coperta; Giovanni Lippi anni 34 di Viareggio, apprezzato meccanico navale di prima classe, ed Antonio Maggini di anni 45 di Viareggio, esperto motorista navale di seconda classe, entrambi in condizioni gravi venivano trasferiti d’urgenza al Centro grandi ustionati di Roma ove decedevano il 20 ed il 21 ottobre 1962.
L’evento per il sessantesimo della ”Soreghina”, per il quale verrà anche apposta una targa in marmo, è organizzato dalla Pro Loco APS di Vibo Marina, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale “A. Vespucci” di Vibo Marina e con la Parrocchia “Maria SS del Rosario” di Vibo Marina.
L’intento dell’Associazione è quello di contribuire ad onorare le “tre vittime”, le loro famiglie, le Comunità di appartenenza; conservare la memoria di quei tre giovani marinai, umile gente di mare intenta a guadagnarsi onestamente il pane lontani da casa; un incidente sul lavoro che suscita ancor oggi profonda commozione e richiama a tante riflessioni, rammentando che purtroppo ancor oggi sono molte le sciagure sul lavoro; non dimenticare quel triste episodio, all’epoca sottaciuto dai media, le azioni di eroismo di alcuni concittadini ed operatori del porto al fine di scongiurare danni maggiori, la grande solidarietà della Comunità di Vibo Marina, la partecipazione numerosa ai funerali di Ido Borelli la cui salma veniva accompagnata sino alla stazione ferroviaria per poi dipartire in treno verso Porto Santo Stefano.
Una vicenda che, seppur a distanza di anni, meriterebbe ancora di essere meglio compresa, nel rispetto della giustizia e nel dovere della verità, conosciuta nelle scuole e dalle nuove generazioni, perché ci si impegni maggiormente per il bene comune e la dignità dell’uomo; a tal fine i giovani della Pro Loco stanno svolgendo una ricerca storico-sociale.
Aldilà delle conclusioni giudiziarie, nel 1962 vi era probabilmente una carenza dei dispositivi di sicurezza a bordo della nave “Soreghina” una nave vetusta che aveva già avuto un’incidente due anni prima ad Ostia e più volte aveva cambiato nome, mentre le petroliere che arrivano in porto oggi sono più adeguatamente progettate; inoltre vi era all’epoca una deficienza dei mezzi antincendio nel porto di Vibo Marina che successivamente venne dotato del Distaccamento portuale dei Vigili del Fuoco un servizio ancora indispensabile e da difendere, mentre si rimane ancora in attesa di altri importanti servizi pubblici a Vibo Marina come una postazione sanitaria Suem 118 che si raccordi bene con i servizi di emergenza a mare.
Vibo Marina, una grande Comunità che vive con le sue difficoltà, guarda ad un futuro migliore, e non vuol dimenticare.
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