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San Nicola da Crissa, 63 anni dalla tragedia dei "fuochi". Una messa per ricordare le vittime

Sono trascorsi 63 anni dalla tragedia dell’11 ottobre 1959, data che segnò una delle pagine più buie della storia contemporanea di San Nicola da Crissa. Era in corso la festa del Santo Rosario, attesissima in tutto il circondario; terminato il concerto musicale, migliaia di persone si erano radunate in via Roma per assistere allo spettacolo pirotecnico, che quell’anno si preannunciava di grande portata. Era stata organizzata, infatti, una gara tra due noti fochisti: in palio vi erano 100mila lire, somma cospicua per quegli anni. I primi fuochi d’artificio colorarono il cielo sannicolese, entusiasmando tutti. Ma, all’improvviso, qualcosa andò storto. Il diciottesimo petardo non esplose in cielo, ma prese un’altra direzione, andando a deflagrare in mezzo alla folla, su un cumulo di ghiaia che si trasformò in micidiali proiettili. La gente cominciò a correre terrorizzata; molti sannicolesi aprirono le porte delle proprie abitazioni per offrire riparo a quante più persone possibili e per prestare un primo, approssimativo, soccorso ai tanti feriti nell’attesa che venissero trasportati in ospedale con le poche auto disponibili in paese. Il bilancio fu tragico: cinque morti (Antonia La Face, Pasquale Martino, Stefano Galati, Tommaso Marchese e Gregorio Costa) e centocinquanta feriti. In men che non si dica, il piccolo paese, fino ad allora quasi sconosciuto, balzò tristemente agli onori delle cronache nazionali. Il Corriere della Sera, in particolare, dedicò all’accaduto un ampio spazio nell’inserto “La Domenica del Corriere”, con un’accurata riflessione sociologica di Indro Montanelli.

Ogni anno a San Nicola le vittime della tragedia vengono ricordate con una santa messa e con la visita delle autorità, della confraternita del Rosario e dei cittadini al monumento commemorativo.

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