«C’è stata una suddivisione in lotti dell’appalto e non un frazionamento della spesa». E ancora: «Nessun vantaggio alle ditte ma un sostegno ai disoccupati che è una categoria tutelata per legge». Con queste motivazioni, ieri, il pubblico ministero, Ines Bellesi, ha completamente smontato il castello accusatorio e chiesto l’assoluzione «perché il fatto non sussiste» dei 12 imputati (tra ex amministratori dell’ultima Giunta comunale guidata dall’ex sindaco Peppino Vallone, ex dirigenti dell’ente e imprenditori locali), coinvolti nel processo scaturito dall’inchiesta della Procura di Crotone sull’affidamento diretto da parte del Municipio, tra il 2014 e 2015, a tre cooperative della manutenzione del verde pubblico. La pm, ha criticato le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, davanti al collegio presieduto da Elvezia Cordasco (a latere i giudici Assunta Palumbo e Antonio Albenzio) ed ha parlato di assenza di un «accordo collusivo tra imputati e soggetti svantaggiati», fino a dire che «l’impianto accusatorio scricchiola». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro