La Corte d’Appello di Catanzaro ha deciso per l’efficacia e la validità di tutti gli atti a contenuto probatorio sinora compiuti dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia nei confronti del boss Luigi Mancuso, 68 anni, di Limbadi, principale imputato del maxiprocesso Scott-Rinascita. La decisione della Corte d’Appello arriva dopo la decisione della stessa Corte di accogliere la richiesta di ricusazione - presentata dai legali di Mancuso - di due giudici del processo in quanto avevano già espresso dei giudizi anticipatori sulla figura dell’imputato nelle motivazioni della sentenza relativa ad un altro procedimento nato dall’operazione antimafia «Nemea». L’accoglimento della ricusazione di due giudici ha comportato per Luigi Mancuso lo stralcio della sua posizione dagli altri imputati del maxiprocesso (oltre 300) per essere giudicato da un altro Collegio del Tribunale di Vibo. Ora, quindi, l’ulteriore decisione della Corte d’Appello di Catanzaro che ha stabilito la validità di tutti gli atti e l’efficacia dell’attività istruttoria sinora compiuta nel maxiprocesso riguardanti la figura di Luigi Mancuso. Per lui, dunque, pur dovendo essere processato da un diverso Collegio del Tribunale di Vibo, non sarà necessario risentire ex novo in aula tutti i testi sinora escussi nel maxiprocesso, ma si potrà riprendere con l’assunzione delle rimanenti prove a carico.