Scatta la misura interdittiva per l’associazione Arte di parte il cui presidente Maurizio Caligiuri si trova agli arresti domiciliari con le accuse di false dichiarazioni destinate all’autorità giudiziaria, procurata inosservanza di pena e truffa aggravata ai danni dello Stato. Il gip Paola Ciriaco ha accolto la richiesta della Procura disponendo quindi l’esclusione della onlus da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi. Nell’udienza del 4 ottobre scorso davanti al gip erano comparsi la pm Stefania Caldarelli e per l’associazione l’avvocato d’ufficio Francesco Mazza. La rappresentante della pubblica accusa aveva sostenuto che «dalla configurazione del reato di truffa ai danni dello Stato discende l'astratta responsabilità dell'ente che si è giovato della condotta antigiuridica». La somma di 130mila euro percepita dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per il progetto “Rete territoriale Scholè” «costituisce – scrive il pm nella richiesta – il vantaggio del quale ha beneficiato l'ente e il reato è stato commesso dagli organi apicali» dell'associazione. Di fatto e di diritto quindi secondo la pm «la società è gestita da soggetti che hanno determinato e contribuito a determinare il reato a beneficio della medesima». Ricostruzione che è stata condivisa dal gip che ha emanato un’ordinanza di applicazione della misura interdittiva. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro