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Lamezia, la Dda ha avviato le indagini sulla vendita dell’ex cantina

L’intricata vicenda della struttura sociale di via Sant’Umile da Bisignano

Compravendita dell’ex cantina sociale di via Sant’Umile da Bisignano: sull’intricata vicenda indaga la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. La notizia è stata resa nota in una conferenza stampa congiunta cui hanno preso parte partiti politici, movimenti e associazioni. A presiedere l’incontro Gennarino Masi, segretario cittadino del Pd; Rosario Piccioni, leader di Lamezia Bene Comune; Nicolino Panedigrano, portavoce cittadino del Movimento 5 Stelle. Ai presenti hanno illustrato la replica inoltrata al dirigente comunale del settore ‘Governo del territorio’, siglata da Pd, Lamezia Bene Comune, Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista, Confesercenti, Amalia Bruni per il Gruppo misto in consiglio regionale, Italia Nostra. In pratica l’ennesimo atto di una «vicenda non certamente lineare» come essi stessi l’hanno definita e su cui a gran voce invocano chiarezza e trasparenza. Dopo aver avuto accesso agli atti, gli esponenti dei partiti che stanno seguendo ogni step dell’iter burocratico, hanno potuto accertare che l’area dove sorgeva la cantina, peraltro già demolita, è stata venduta dalla società “AC 1931 srl” di Crotone alla società “Eurospin per la somma di 3,6 milioni di euro che è il prezzo di stima fissato dalla commissione d’accesso antimafia e citato anche nella relazione di scioglimento dell’ente comunale del 2017. In conferenza stampa è stato evidenziato che la società crotonese aveva acquistato la vecchia cantina e l’area dove era ubicata dal Comune di Lamezia per 1,2 milioni di euro; a redarre il progetto l’ingegnere Pietro Gallo, attuale consigliere comunale d’opposizione.

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