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Catanzaro, la farmacia territoriale dell'Asp in un magazzino non idoneo per i pazienti

Lo sportello è fatto di assi di legno inchiodate, plexiglass e lastre di polistirolo. Tenute insieme da nastro adesivo in bella vista

Si chiama Farmacia territoriale e si trova nel quartiere Lido, a due passi dalla Tonnina. All’ufficio dell’Asp catanzarese devono andare quelle persone con malattie gravi provviste di piano terapeutico, bisognose di medicine da prendere ciclicamente per sopravvivere. I farmaci sono a carico del Servizio sanitario. Fin qui non ci piove. Il problema è che l’ufficio ha uno sportello fatto di assi di legno inchiodate, plexiglass e lastre di polistirolo. Tenute insieme da nastro adesivo in bella vista. Questo sportello primordiale dà all’esterno, nel senso che i pazienti fanno la coda fuori dall’ufficio, col sole o con la pioggia. E si tratta di gente seriamente malata, con problemi di spostamento, spesso anziani over 80, accompagnati e non.

L’interno dell’ufficio al pian terreno, nello slargo che si apre davanti all’Itc “Pacioli”, in Via Sebenico, non è altro che un magazzino strapieno di scatoloni che contengono i farmaci. Onore a chi ci lavora, medici, farmacisti e amministrativi, perché nonostante siano rinchiusi in spazi a dir poco da paura, riescono ad essere efficienti, gentili e disponibili col pubblico di pazienti che perdono spesso la pazienza di aspettare il proprio turno in coda là fuori. La situazione è davvero insostenibile: va bene che la sanità in Calabria non garantisce da anni i livelli essenziali di assistenza, ma è inconcepibile che l’Asp catanzarese non riesca a trovare locali quantomeno igienicamente accettabili. Si tratta di malati e di farmaci per cure anticancerogene e altre patologie molto gravi.

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