Il “palazzaccio” strappato alla ndrangheta non solo non è stato ancora ristrutturato per ospitare la nuova caserma del carabinieri, ma da oltre un decennio è stato lasciato nel più totale abbandono. A nulla sono servite le proteste dei residenti della zona che in più di un’occasione hanno sollecitato l’amministrazione comunale di intervenire per metterlo in sicurezza. «Se non si interviene immediatamente – ha sottolineato un residente – c’è il serio pericolo che l’immobile venga giù. Non sono un ingegnere altrimenti avrei verificato i motivi che hanno provocato il cedimento del terreno in prossimità della struttura. Dalla profonda buca fuoriesce dell’acqua. Suppongo che ci sia qualche falda acquifera che può intaccare le fondamenta. Di fronte a questo ipotetico pericolo inviterei i tecnici del Comune ad intervenire per capire le cause di questo smottamento che è ben visibile anche dall’esterno della recinzione. L’immobile, di cui nessuno parla, molto probabilmente è stato realizzato sopra una falda acquifera che sta lentamente rosicchiando il cemento armato. Purtroppo nessuno ha il coraggio di denunciare il pericolo esponendosi in prima persona. Ognuno di noi ha paura. A mio avviso deve farsi carico del problema l’amministrazione comunale o l’Ente che ne detiene la proprietà».
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